venerdì 12 maggio 2006

Dell' odio congenito, e di altre patologie

E' primavera(Forse) e mi sento semplicemente circondata da una serie di persone che rilasciano le stesse sostanze allergico-urticanti che si ritrovano in natura.
Quanto prurito, mentre ascolto i discorsi vani perdendo abbondanti quarti d'ora al telefono a sentirmi sparare una lunga trafila di minchiate, una volta superati i convenevoli...
"sai, sto facendo una dieta" "sai, sono piena di problemi" "sai, non ce la faccio più"
"sai, io ho in mente di fare questo, poi quello, poi quello e poi quell'altro ancora, però non riesco a fare tutto perchè voglio anche andare al parco, dormire otto ore al giorno, andare in giro per i negozi , leggermi il giornale, scopare col mio ragazzo come una iena e guardarmi un film" "sai, sto cercando me stessa" "sai, sento la mia vita vuota.."
MA andatevene aFFANCULOOO!
e io là a grattarmi fino a che la pelle non diviene rosso sangue, là, a perdere tempo quando chi afferma di non averne continua a sciorinarmi la sua lunga vita fatta di impegni quali quello di andare al parco a leggere un libro, andarsi a fare la ceretta, mangiare al ristorante, aperitivare, fare pompe, comprare l'hashish, scrivere, fotografare e portare a spasso il cane.
Ma porca troia, perchè la gente non capisce, perchè manca di quel tatto (chiamiamola pure delicatezza ) di non venirmi a porre questioni inutili quando io ho già la testa che mi esplode e ho (davvero) tanto da fare, perchè non andare a rompere le palle con i loro problemi alla mamma, al fidanzato, a un palo della luce, all'autista dell'atm?
sono stanca di fare il telefono azzurro di gente che poi scappa, il cui unico sollievo è sentire la mia voce per farsi due risate, perchè la mia cadenza non lascia altro che le risate, te ne sbatti del contenuto, potrei recitarti a memoria il canto sesto dell'inferno ma tu rideresti uguale, a sentire le mie oooooo che si allunganno e le mie aaaa che diventano EEEE.
Odio tutta questa superficialità, che riesco a leggere benissimo anche nelle persone che un momento fa reputavo , a loro modo , "profonde", in qualche maniera capaci di vedere oltre.
Svegliatevi, non vedete a un palmo dal vostro naso, la vostra autocelebrazione, il compiacimento che avete al mattino quando vi alzate ( e che sapete ampiamente celare dietro quella patina oliosa che è il buonismo esasperato e rifritto, viscido come la pelle di un'anguilla) vi sta mangiando il cervello del tutto, non capite più nulla e appena il giocattolo accenna a rompersi, appena si discosta un attimo da quello che la vostra mente reputa come ESATTO (e la vostra esattezza equivale a dire che: "le cose devono andare in modo che io debba essere sempre in testa, immacolata, amata da tutti e stimata da ancora più gente") , appena questa stupenda macchina che è il mondo che vi gira intorno accenna a fermarsi perchè ha trovato un altro epicentro, ecco che non trovate più interessante nulla; ecco che con un aria snob che nasconde il vostro viso verde dite che infondo non era poi così importante; che avete altro a cui pensare; che vi siete stancati; sbuffate, sollevando i capelli col fiato, e siete ridicoli.
un mondo di Alici e Cenerentole che non ha capito che è il momento di svegliarsi, un mondo di Cesari e Augusti che rifiuta di prendere atto che sono re senza corona e senza impero, che sono persone senza biografia con l'illusione di fare la storia, almeno la loro; un mondo di persone fintamente felici, di quella felicità triste degna dei Morti di Dubliners (perdonami James..).
Continuo a starnutire, ma non c'è antistaminico contro le persone, e io "sono troppo stitica per fare la stronza".

On air: Caparezza. La mia parte InToLlErAnTe.

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