sabato 6 maggio 2006

Delirio da astinenza...

Giornata di merda oggi.
come al solito, dirà qualcuno.
no, di più.
studiare,( e le pillole?) studiare, studiare,(non ci sono) e più sbatti la testa su quei numeri più ti accorgi che stai diventando un numero pure tu (come se già non lo fossi).
Graffiare le pagine del libro, morderlo, sbatterlo per aria, questo vorresti fare mentre con altri illustri signori devi ricamarti degli appuntamenti al buio quando gli occhi sono troppo stanchi per leggerli, e allora " George Louis, lo so, mi rincresce, ma dovremo vederci la settimana prossima", poi ti ritagli il tempo di un caffè con Julio e gli axolotl non disdegnando magari di scambiarti piacevoli quanto proibite ed estreme fantasie erotiche con Sally Mara, sbirciando il suo diario intimo che ti ha consegnato Raymond..e nel frattempo le pagine, quelle che dovresti davvero leggere, si riempiono di polvere sulla scrivania e quei meravigliosi soprammobili di fitte righe e numeri pregano la tua coscienza di essere aperti...inutilmente.
sono stanca di prendermi in giro e di fare vani sforzi che hanno il solo risultato di fiaccarmi.
Flaccidi i muscoli, la gola non va, il cuore (ce l'ho? perchè non batte, gioca a farsi prendere o a volte impazzisce) , un seno (o chi per lui) continua a farmi male, fitte lancinanti anche adesso mentre scrivo ma fingo di non pensarci perchè in fondo va bene così e non ho tempo per curarmi ma nemmeno per stare male.
Non ho tempo,non ce l'ho.
Continuo a immaginare quadranti impazziti, e nei miei sogni, anche quelli più umidi ,c'è sempre un ticchettare fastidioso, come di una bomba o di un non so che, un allarme o un giocattolo a molla sul punto di saltare dalla scatola, o il cigolare sinistro di un cucù in una vecchia casa scura di nebbia.
Ecco sto delirando.
Come se ciò non accadesse almeno due volte al giorno nel corso della giornata. (Ecco le lancette..anche loro ritornano nella stessa posizione due volte al giorno).
Dio aiutami, voglio svuotarmi la testa.
Andrò a dormire, anche se stanotte un ronzio d'api o di non so cosa nel cervello continua a importunarmi simile a un frenetico sbatter d'ali contro la mia ipotetica finestra.

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