lunedì 23 aprile 2007

La primavera trumpetera ya llegò...

Sì, è estate. Senza dubbio alcuno, siamo arrivati. E le maniche corte, mai effettivamente dismesse, sono un must, ma lasciano già chiazze per colpa del sole. Le discoteche un microonde gigante. Occhiali a cuore, ti senti fortunata. Sei tornata dall'Italia, e la burbuja non si è rotta, anche se qualche scossone sì che l'hai subito, ma questa è un'altra storia. La storia di qui è il sole, ancora una volta, nella mente e nel cuore. Studi, ma in tutto questo cresci imparando la vita. Dove? en la calle. (e del resto, da dove parte tutto, moda compresa?giusto perchè qualcuno non storca il naso). Ebbene sì, in strada, On the road alla Kerouac. Santa Faz 2007 è una data, per esempio, di quelle che ricorderai per la gioia di vivere, e nient'altro. Uno di quei giorni perfetti, in cui la sveglia alle 7 non ti pesa. Santa Faz è una processione religiosa, che parte da Alicante e arriva a San Juan. Chilometri di folla. Solo che non siamo a Lourdes, o al Vaticano. E in quel fiume ininterrotto e contorto di gente che ti passa davanti, dietro, al lato, mentre ti incammini sonnecchiante con i tuoi percussionisti a portare sole e allegria, facendo colazione con sangria e rum (ma questi sono dettagli poco sorpredenti) , comitive intere di ragazzi e bande di scalmanate tredicenni seguono la processione mescolandosi alla folla, alla guida di carrelli della spesa pieni di ogni ben di dio per un botellon..alcuni avevano persino la borsa frigo, mescolandosi alle famiglie, ad anziani col bastone di quelli che passeggiano grattandosi la testa, a bambini urlanti. In tutto questo tu sei là, con la musica, a ballare e sorridere chiedendo gentilmente monete, e sigarette, o bibite, tutto ciò che ti può dare il curioso che si ferma a guardare l'allegra e colorata banda e la sua musica, e che per due minuti o quanto voglia rimane intrappolato nella buena onda che emanate tutti, a cui è difficile sfuggire. Ricavi più di 100 euro passando il tuo cappello da giullare tra mani e mani, ballando e ringraziando in una lingua non tua (essì che sei Argentina, ora del Mar del Plata ora di Buenos Aires, la gente lo crede perchè una allegria così coinvolgente possono averla solo gente come loro, e come te, claro), ricevi il tuo premio in denaro e tanta ammirazione per essere stata così incredibilmente brava a guadagnare tutto ciò in tre ore appena, sei parte del gruppo, la hermanita, la hija, la companera, tutti insieme a mangiare un kebap ripartendo el dinero, e poi spiaggia, perchè la gente non dorma sul suo asciugamano ma si alzi e venga a muovere un pò la cintura con il vostro ritmo. Sei il ritratto della felicità, una felicità fatta anche di hic e bollicine ma non per questo meno vera e intensa. E sulla stessa onda, la noche trumpetera dell'jendrix. Eventi di cui parlerai, ma che devi fermare -in rete, sulla carta- per te, per il tuo ricordo che già scivola cancellato automaticamente dal giorno successivo, che si rivela sempre meglio di quello prima, e hai paura che il climax si arresti prima o poi perchè a te per prima sembra anormale. Anormale vedere la gente che ti osserva con invidia e stupore, contagiata dal tuo sorriso e gioia di vivere, ballare senza stancarsi mai, l' Jendrix con la sua festa che ti sa di inaugurazione del giardino di Pippo in tempi che forse sognasti - o stai sognando adesso- , tu e marcelo vestiti da pagliaccio con tanto di naso rosso a ballare ska levando al cielo le vostre trombe immaginarie, sul ritmo di canzoni che non dimenticherai. La musica non ti abbandonerà mai. E il sorriso di gente che con quella musica ti parla, nemmeno. E quando sarai triste, boluda? Musica maestro, verrà il Tu-Ta Tu-Tà!

domenica 8 aprile 2007

VIVIMOS EN UNA BURBUJA...

non so quando i contorni hanno iniziato a sparire piano, e il riflesso arcobaleno della luce del sole su una bolla d'aria e sapone mi ha iniziato ad avvolgere...ci ha avvolto..non so nemmeno la bocca di quale bambino, in un gioco eterno e già previsto, ci ha sputate fuori insieme ad altri mille volti come noi, che probabilmente non incontreremo ma di cui condividiamo il destino di sospensione..ci muoviamo nel vuoto e siamo particelle d'acqua, in a bubble, come dici tu, en una burbuja-segun ellos-,in una immensa bolla che ci porta via, giocando a farci rimbalzare senza mai cadere su prati, e letti, e visi, e baci, e città..ancora Italia ma è tutto diverso e come un gioco..gli occhiali a cuore per vedere la vita come un cartone animato, e il vento soffia dentro la bolla e con le mani ancora attaccate alla superficie appiccicosa giochi a rotolare tra il Colosseo e Via dei Tribunali..le sveglie sono un sorriso, lenzuola rosse come la luna di Napoli per le due principesse, fumaglie continue e questa sensazione che ancora non ti abbandona, rotolare nel tempo e nello spazio come dadi lanciati da mani ignote, ma senza mai cadere..nulla a farti male, perchè anche se è italia stai parlando in spagnolo e in inglese- l'hai fatto per continuare a sognare, e la tua batterista inglese occhioazzurro ti reggeil gioco implicitamente richiesto dal fatto stesso di parlare nella lingua che avete comune, lontane entrambe dai vostri mondi nonostante ci siete, nel tuo, e gioia sono i volti amici, e la casa torna ad essere di quattro nonostante il marmo è freddo e non ti piace nemmeno il colore
-l'hai visto oggi, ma non potevi fare altro che appoggiarvi la testa per cercare di penetrare, hai bussato ma nessuno ti ha risposto, nemmeno un fiore a salutarlo, solo lacrime.
tornano i sorrisi, ed è quasi timida la bocca che si schiude in casa tua, quasi ad aver timore di emettere un grido e non una risata, o che la risata stessa suoni sgraziata ed eccessiva.Invece due bacchette a segnare un ritmo sulla spalliera di una sedia bastano a far ballare tua mamma su una gamba sola per il dannato menisco, e tu ritrovi la vena cabarettistica per regalare due minuti di show, prima di tornare in te e realizzare, testa contro il muro, che dormire è meglio che stare svegli, quando l'incubo sta in tutte e due le fasi.hai ancora il cioccolato in bocca e già devi scappare di nuovo, lassù al nord qualcuno ancora ti ama, e tra una settimana devi riportare lacrime e gioie dall'altra parte del mare, assecondando il perenne rotolare della burbuja..e nonostante tutto, puoi chiamarti fortunata, anche se la faccia nello specchio piega ancora la bocca all'ingiù e tu devi correre perchè dalla cucina qualcuno ti chiama.