giovedì 2 marzo 2006

Psicoterapia scribendi

odio..delusione, rimorso o una vago rimpianto, cosa
in questa notte senza luna, vela i miei occhi di pianto?

senza piu' nessun equilibrio, ecco dove sono finita, risucchiata in un immenso buco nero
- vortice dilapida ogni mio tentativo di uscire fuori-
da gente che non meritava
- zanzare fastidiose mi hanno succhiato fin troppo sangue ma smetteranno presto di volare, la mia ciabatta arriverà inesorabile e cadranno, oh, sì che cadranno sotto la mia risata pulita e accesa, sincera, libera, graffiante e insopportabile.

oggi odio tutti.
odio e maledirei il mondo- prima di tutto la creatura sgraziata che mi viene incontro dalla porta a specchi in anticamera a casa di dav- poi tutto il resto, non risparmiando nessuno.

sono stanca.

stanca della falsità che c'è in giro-sei fakeee! gridava una ballerina(non LEI) mia amica-ora forse non piu'- ma so che nella sua pazzia era piu' sana di tutti, paradossalmente pirandelliana nel suo agitarsi rivelava verità ai più scomode e nessuno voleva acoltarla solo perchè incapace di rivelarle anche a sè stessa sbraitava sul mondo ma è vero alla fine,
perchè voi che ben presto siete pronti a chiamare la gente pazza cosa siete allora?
marionette, vuote e squallide, vi vedo, e siete il piu' triste dei clichè-senza per questo esimermi, siamo umani e impensabile sarebbe non essere un clichè, ma in modo intelligente, è questo ke fa male, è questo ke non vi riesce, e vi vedo svegliarvi la mattina nei vostri sorrisi compiaciuti e siete tutto sommato soddisfatti del vostro mondo di niente, in cui tutto gira troppo bene e anche quando non lo fa c'è il calore di due braccia e due labbra a scaldarti, c'è una cartina da potersi rollare, c'è una tazza di tè con un amico, c'è il sentirsi amabili, desiderati, "fighi", c'è il vedersi belli e sentirsi cercati, c'è il giocare a fare una schermaglia di plastica finto-amorosa che puzza di naftalina su un pc qualsiasi nascosti da un monitor perchè là è piu' facile parlare e farsi vedere quelli che non si è- dio come siete patetici tutti!laccati, effimeri..infantili!-
e poi vi immolate a valori come la sensibiltà, l'apertura mentale, l'alternatività,voi la droga, voi, la bisessualità, voi, l'essere incompresi e speciali...
ma puzzate, puzzate perchè la merda anche ben confezionata conserva sempre il suo caratteristico odore e quell'odore non te lo togli più, c'è poco da fare, potrai dire al mondo che sei la persona migliore ma prima o poi tutto viene fuori aihmè, ed è quello che continuo a vedere, è quello che mi fa rivoltare le budella, e non parole vi vomiterei in faccia ma la cieca disperazione delle aspettative tradite, delle promesse abortite, delle delusioni continue, dei vostri limiti scontati, del vostro tirarvi indietro, dell'avere paura..
stanca dei vostri ti voglio bene buttati là senza peso- io che cristo ho pesato sempre tutte le parole manco fossero i massi del Cammino di Santiago, perchè so bene che sono armi, che possono uccidere-io pago la vostra noncuranza, la vostra negligenza ,la vostra strafottenza, il vostro non avere un'etica perchè volete professarvi liberi ma siete piu' schiavi del peggior schiavo, siete schiavi di voi stessi, dei vostri perosnaggi, del vostro mondo di zucchero, in cui ci sguazzate bene, immaginadnovi di volta in volta poeti maledetti, artisti, cantanti, attori, gente la cui vita è talmente travagliata che c'è solo un modo di esprimere le proprie emozioni, e quella è l'arte.
peccato che la vostra non è altro che un tentativo continuo di emulare dorian gray, peccato che il verso non suona , la musica non comunica, peccato che tutto si perda non appena scrosti un pò la facciata della persona bella e sensibile che ti apre il cuore- amici, conoscenti, gente comunque che pensi ti "ami", gente che ti adora, che dice di emularti, che ti "mette sul piedistallo"e credetemi ce ne sono- ed è allora che lo senti quel rumore.
il rumore di qualcosa che ha ripreso a battere. è il tuo cuore.
come se , finalmente, alla fine, te lo fossi ripreso tutto intero per protesta da quella massa di idioti che aveva avuto la presunzione di strappartene via un pezzetto, giorno per giorno, senza dire posso, senza chiedere permesso.
e non racconterai certo di come vivi tu le giornate-il dolore per la gente che se ne va, per chi non l'ha ancora fatto ma lo sta facendo e ogni telefonata ti trema la voce- perchè nessuno vorrà ascoltare il delirio di una povera pazza, perchè è più facile cercare di non capire, è più facile sparire quando si ha bisogno di te, con la scusa che "tu sei troppo", "tu non sei normale", "di fronte a te mi sento piccola/o"..ma adesso basta.
ecco la mia rabbia, onore e gloria a lei che giace qua, soffocata in un brainstroming piu' o meno chiaro...

ma il Maestro mi viene incontro, e onorando uno dei pochi sinceri cuori mi dico:

"E' oggi, ieri. Tu non sei che gli altri,
il cui volto è di polvere. Sei i morti."
( J. L. B.)

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