domenica 5 marzo 2006

Confusa (e infelice)

qua mi sento nel nido, ma oggi devo andarmene.
devo tornare a casa.
ho più una casa?
non lo era casa mia , non lo è questa, dove un'altra famiglia costruisce altri progetti cui non posso nè voglio prendere parte, non lo è la mia, sei persone diverse con diverse voglie di fare cose diverse
..come se mettere d'accordo sei cervelli fosse una cosa facile..difficile già con sei persone normali, figurarsi con noi!
è il senso di non-appartenenza ke mi sfianca..il sentirmi sempre in un non so ke, mi piace ma non riesco a non essere sempre, voglio avere a volte un quando e un come, anche labili,stanca del mio castello di carte crollate di nuovo.
boxer indossando perchè ho finito i cambi mi sento maschia, e prenderei a calci chiunque, sole compreso che vile non buca le nuvole latte intorno e sensazione di vuoto nello stomaco.
vorrei essere cercata. vorrei essere desiderata. mano di mio padre sulla testa, lo immagino bianco e stanco, occhi vitrei, guarda dalla finestra la fronte contro il vetro schiacciando quasi volesse trapassarlo borbotta sul tempo sempre uguale e la vita che scivola via come sabbia da pugni serrati è tardi devo iniziare a studiare ti prego scompari da me immagine triste ti prego vai via, e oh! come vorrei essere in un altro posto per non pensare il fumo mi farà compagnia afghano sapore in bocca d'amaro plastilina lucida mi salverà da questo sentirmi stanca e sola in un giorno qualunque oggi è domenika la domenika è sempre kosì triste perchè non c'è nessuno e oh! vorrei solo essere in un altro posto per non pensare e oh! immagine triste ti prego sparisci ma in fondo domani non sarà più domenika domani vivo domani respiro oggi dormirò il resto delle ore e guarderò i numeri per non guardare fuori è gia pomeriggio e sono stanca nulla avendo concluso mi arrendo.
fanculo.
mi ammazzo.
fanculo.
ridendo.

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