martedì 21 marzo 2006

Di un patetico lunedì sera

MI scivoli via tra le dita
quando ti fiondi in un bicchiere di coca e rum
è strana a tratti coinvolgente, la tua materia grigia intelligente..
Guadagni dei punti QUANDO VUOI
riaffiori per cadere poco dopo in apnea
ti accorgi infine
che non hai concluso
niente di niente.
QUANDO TI UCCIDI, TU ti DIVERTI di PIU'
QUANDO TI UCCIDI, TU ti DIVERTI di PIU'
QUANDO MI UCCIDI RIDI
..RIDI!!!
ti affacci al balcone della vita,
AMMETTI che non hai concluso nulla dal principio,
INCOLLATI al tuo divano
e ripeti piano quello che ti piace in Tivù
QUANDO TI UCCIDI, TU ti DIVERTI di PIU'
QUANDO TI UCCIDI, TU ti DIVERTI di PIU'
QUANDO MI UCCIDI RIDI
..RIDI!!!


quali parole più vere...moltheni geniale nei testi e mi compiace della sua ordinarietà ricercata e singolare, persa in pagine di marketing che non significano null' altro che lo specchio di una società in decadenza, e il suo tentativodi attaccare con la colla l'economia alla carta per sciorinare un decalogo fasullo di imprese virtuali.PUAAAH!
malessere dentro, lo sento percorremi lo stomaco, depositando pezzi di cibo sul fondo di uno specchio d'acqua che nel bagno mi restituisce la faccia scomposta, questo vorrei ardentemente, lo desidero più di qualsiasi altra cosa, ma l'ho già fatto succedere, se per vero o fintamente tra le righe scritte a penna inchiostro blu sul veloce e pratico quadernetto un altro lo giudicherà.
sento quell'odore. lo sento dapperutto.
finto plastica è l'odore delle facce intorno, visi spenti, vuoti - mio amato maestro, tu che canti che i volti sono polvere e come un sogno dietro di loro non c'è nulla, dov'è la consolazione delle tue parole magiche?-
non riesco a leggere. non riesco. bruciano troppo gli occhi dietro lenti sporche, sono un animale e l'istinto mi dice di fare male ovunque, intessendo laconiche discussioni con me stessa per arrivare a conclusioni inconsistenti quanto la schiuma.
mi chiedo quando l'angoscia finirà.
mi chiedo dove sono, e quando potrò essere.
mi chiedo, la notte compie il suo giro sul cielo trapunta scura di stoffa pesante, il respiro preme e mi accarezzo finchè arriva domani, ho male al cuore.
domani ci sarà un verdetto, un primo, l' imago illusoria di un traguardo.
mi accoccolo e in me prego, contando mentalmente il sospirato sonno che, presto o tardi, arriverà.

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