martedì 15 dicembre 2009

GLI ULTIMI GIORNI

Furono giorni bislacchi,
c'era togliere via gli stracci
inscatolare scarpe e tacchi.
C'era l'andare
stanco e squilibrato
di colui che scrive a caso,
senza ritmo né verso,
senza usare capoverso,
e con una rima
che mai raggiunge
il verso prima.
furono giorni di transustanziazioni,
di letti di sfatti
di fatti e riflessioni.
Ci furono svariate proposte,
forse, ci furono risposte
che fingemmo di non sentire.
Ci fu il voler semplicemente dormire,
sulla sua pelle si seta.
Ci fu l'abbandondare
svogliato e sciatto,
mancó da rifinire una maqueta.
Ci fu la squisitezza
dell'ultimo piatto
di paella, il vedersi brutta
e insieme bella,
ci furono regali sonagli
luci e colori, le discussioni
nate per gli sbagli, in casa e fuori,
parlando d'ipotetici figli e abbagli
che s'affacciavano incerti
sul davanzale del cuore.
Ci fu sognare di farti l'amore,
mentre le mani scontornavan
la tua assenza.
Ci furono giorni con te e anche senza.
Mai mancó l'essenza,
a riscaldare questo temponebbia
e mentre la mente
s'arrendeva all'evidenza
della bipolaritá di transizione,
chiuderai quella valigia
senza alcuna spiegazione.

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