lunedì 11 aprile 2005

STRANOaDIRSI

sembra strano ma ci sono dei giorni ke nascono grigi, piatti e stanchi e celano un pikkolo universo fatto di istanti brevi ma vissuti...
kamminare nell'erba, kon l'aria ankora fredda di un aprile ke stenta ad abbandonare il cielo e la pioggia del mese precedente e dare spazio ad un tiepido eppur bastante sole...kamminare mano nella mano, kome due liceali ke hanno marinato la skuola...e i baci acquistano un sapore di frutto rubato, e li consumiamo in fretta, kome se fossero trascorsi istanti eterni dall'alba di stamattina, ke ci ha salutato...
sembra strano ma ekko ke anke il grigio allora non è più poi kosì freddo...e guardi la città intorno kome se per la prima volta la stessi skoprendo...e mi fermo, ad osservare le " kase rosse", una makkia di kolore ke non credevo potesse esistere tra quei palazzi che sembrano disegnati tono su tono sullo sfondo del cielo..il rosso ci avvolge, e kontinui a rakkontarmi di te...e vedo i posti dove sei stato, e dove ora ritorni stringendo la mano di una persona ke, allora, neanke l'immaginazione più fervida poteva partorire...e vallate d'orgoglio e piacere mi allargano il cuore, e ti respiro e ti sento...e sei aria, sei luce...e sei kaldo e pelle tra le mie mani e sulle mie labbra..d'un tratto è kome se la pankina su kui siamo seduti appartenga ad un tempo ke magikamente si ferma..e ci siamo noi, kon i nostri volti e le nostre parole, le nostre risate e i tuoi okki nei miei, ke ci fanno giokare a spekkiarci...
okkiata veloce all'orologio, quanto basta per farmi sussurrare rapido un "andiamo?"...e siamo di nuovo in strada...
il kaffè lo trangugio bollente per cercare di non vedere kon la koda dell'okkio i gelati a cui resisto kome ulisse al kanto delle sirene...e dopo la sigaretta fumata tra diskorsi misti di vekkio e nuovo, bologna e cincillà, mi akkompagni alla metro..e ti guardo, ti guardo kome se già fossi lontano, mentre tutto il mio korpo si protende a salutarti, kome per karpirti quella linfa vitale ke sei il solo in grado di trasmettere...i baci sono stampati e devoti..e il saluto ke segue formale..kome sempre quando dobbiamo fare i konti kon okki di terzi ke si intrufolano taglienti appena dietro le nostre spalle..
sembra strano, ma mentre la metropolitana scivola veloce sotto strade e kase e palazzi e passi della gente in superficie sento ankora il tuo odore nelle nari..e sento il kaldo della tua bella mano kome se ankora fosse sulla mia..piove musica dalle cuffie, e la kanzone mi fa pensare a due korpi ke si avvinghiano e si amano sotto una coltre di coperte mentre fuori il tempo ulula contro la finestra pikkiettando gocce quasi dovesse smettere mai..persa nelle note scendo tardi, e divengo parte del fiume senza storia nè nome, fatto di vite e sguardi ke si inkrociano una sola volta nella vita, mentre attendo il prossimo treno...
risalgo, la musica riparte, il kalore del tuo korpo piano svanisce e allora sokkiudo silenziosa le palpebre per ritrovare i tuoi okki..
sembra strano che nel kamminare verso kasa kon i miei okki puntualmente puntati sull'asfalto, gioko a immaginarti akkanto, kome se nn te fossi mai andato, forzandomi a non sollevare le pupille dai miei piedi per non rimproverarmi di essere a volte troppo sensibile e magari innamorata..finkè nn arrivo a kasa , e mi immergo fino alla testa...arrendendomi alla stanchezza, abbandonata all'acqua ke piano rikopre il korpo..scivola sul ventre kaldo e sul petto..e mi akkarezza il kollo...
finalmente rifletto, finalmente sento anke ke ieri è stata una giornata ke valeva la pena di essere vissuta, finalmente mi sforzo di sentirmi fiduciosa o fortunata, o tutte e due insieme, e non so se ringraziare il destino per avermi regalato la tua luce, o la mia sfortuna per aver fallito almeno stavolta facendoci incontrare per sbaglio...
ma è dagli errori e dal kaso ke nascono le più potenti e inossidabili teorie..
è dal caso ,dagli errori e dal disordine ke il mondo e l'intera esistenza sono stati generati...
sembra strano, ma un errore è stato senz'altro il bacio ke ha permesso alle nostre anime di unirsi e rendersi vicendevolmente omaggio....
chiudo la mia giornata kol cuore ke mi brucia, per le tue parole e per i tuoi sguardi, per quanto ogni volta mi sento viva e sorrido alla vita se solo tu mi akkarezzi una guancia...
sembra strano, ke io non konkluda dicendo che ti amo...ma i termini banali e riduttivi feriskono un orekkio più sensibile ke pesa e misura parole ed emozioni..
e allora mormoro un grazie a mezza voce, e mi addormento kon te negli occhi e nel cuore.

Nessun commento: