martedì 23 febbraio 2010

SONO NEL BAGNO

e a un certo punto sotto i miei piedi si apre un mondo, proprio all'altezza del tappo di gomma nera che sigilla l'ambiente e la temperatura, che non è la temperatura ambiente.
I fumi delle spume odorose confondono, insieme al verde, e improvvisamente metto a fuoco e la finestra è diventata una porta, e il soffitto un pavimento immenso pieno di spechi.
Posso osservare albe come fossero tramonti, ma tramonti strani, dove le montagne sono nero che insegue il giallo, come vernice rovesciata le vedo colare tremole lungo la parete cielo in carta lucida.
E poi, maniglie che si sollevano come promesse o sorrisi.
A un certo punto quella nebbia però scompare.
E siamo di nuovo io e me, in mezzo all'acqua ormai torbida.

Nessun commento: