Duino.
Attraverso un albero bianco,
delle maschere,
volti d'arpia
o dita di pianoforte,
mi stavano sussurrando nel vento
la verità,
e non riuscivo a carpirla.
Così la pioggia,
nel morse delle grate,
scolando giù per la tettoia.
Non riuscivo a decifrare nessuno
di quei codici.
Consapevole di questa negazione,
si calmò l'animo mio addormentato,
e caddi,
"come corpo morto cade".
27 aprile 2013. h00,57.