sabato 17 settembre 2011

R.I.P.

Padre mio,
con la letteratura ti ho portato
verso il mondo di coloro che non tornano.

Com'è stato il proseguo del tuo viaggio?
Avrai incontrato già d'Ercole le alte colonne,
e un traghettatore stanco, barbuto al pari tuo,
avrà saggiato la bontà della moneta.

Con chi - dimmi - con chi dialoghi?
Quale vecchia conoscenza, quale abisso
nel tuo iride d'olivo, per noi bianco?

Sono nuvole o fiamme l'orizzonte,
o una lunga e bianca stanza
dove l'eterna attesa sono i giorni?

Dietro di te, una pioggia d'interrogativi
si distende, tra quelli che hai lasciato,
inconsapevolmente,
a luce spenta.

O forse siamo noi dentro l'epigrafe
"Riposa in Pace", e non ce ne accorgiamo.

sabato 10 settembre 2011

LEGAMI


Avviene la mattina che se ti guardi sull'acqua
ti svegli diverso.
E tuttavia rimane un privilegio.

Ora è tutto uguale, persino il verso.
Quando avevo vent'anni era lo stesso,
vero Maestro?
"Allora, però, con la speranza di essere tutto,anche farfalla
e merlo, per sortilegio."

Quanto tempo è trascorso, mio cavaliere errante,
cavalcando onde e giornate, insieme,
un nodo e un altro come progressione
di sinapsi impazzite (forse addolorate)
o come la biblioteca in cui ieri, mi è parso di perdermi,
insieme a mio padre e mio fratello,
a discorrere di paradossi con Zenone.

Chissà quale tartaruga mi ha staccato,
quel giorno, appena prima del traguardo,
perchè io possa perseguire per sempre
un istante ormai passato.

Che queste corde possano trattenerci,
vivi, uniti, insieme.
Per sempre?

A intervalli regolari
cigolan le vele,
ormai ammainate.